martedì 31 marzo 2015

Preparare i vasi per le semine sul balcone

Preparare i vasi per le semine sul balcone
Questa operazione va compiuta sia quando si vogliono trapiantare degli ortaggi, sia quando li si vogliono seminare: in questo secondo caso si dovrà curare ancor di più lo sminuzzamento e l’appiattimento  del terreno.
 

Sia che abbiamo già dato inizio al nostro orto sul balcone, sia che stiamo iniziando adesso, l’operazione da compiere quando ci accingiamo ad una nuova semina è la preparazione del vaso che dovrà accoglierla. E questa operazione va compiuta sia quando si vogliono trapiantare degli ortaggi, sia quando li si vogliono seminare: in questo secondo caso si dovrà curare ancor di più lo sminuzzamento e l’appiattimento  del terreno. Dunque immaginiamo che alcuni dei nostri vasi abbiano già ospitato degli ortaggi, come visibile in quelli della figura sottostante, che hanno portato a termine la coltivazione dei peperoni friggitelli.

 

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Lo spettacolo è abbastanza desolante: piante ridotte a scheletri ed un aspetto generalmente trasandato nel suo insieme.  Per prima cosa ripuliremo tutto eliminando tutti i resti di vecchie coltivazioni. Le piante secche verranno gettate nel mucchio del compost. Il primo strato del terreno del vaso (4-5 cm. circa) merita un discorso a parte. Da un lato è buono perché contiene molte foglie secche o già marce, quindi è utilissimo per la fertilità del terreno. Da un altro lato  potrebbe contenere moltissimi parassiti sotto varie forme, per esempio di uova o di elementi adulti in sonno pronti a risvegliarsi nella prossima stagione.
Per prima cosa occorre ripulire tutti i vasi dai resti delle precedenti coltivazioni.
 

Il primo strato del terreno

Le soluzioni passibili per utilizzare questo terreno eliminando i parassiti sono diverse. Tra l’altro è possibile distendere questo terreno in strato sottile su un telo di plastica bianca, ricoprirlo con la stessa plastica ed esporre tutto nel luogo più assolato per un paio di giorni in modo da creare un forno naturale. In alternativa si può usare questo terreno disponendolo nella parte più bassa dei vasi, quando li si svuoterà per riempirli con la nuova miscela di terriccio. Se posti ad una profondità non congeniale, per esempio 20 cm, i parassiti non riusciranno ad emergere dal terreno. Questa è la stessa pratica che viene posta in essere  dagli ortolani con la vangatura: rovesciando le zolle, la parte superiore passa in fondo eliminando parassiti e semi di infestanti.
 
 
 
 
Quando i vasi sono puliti si può procedere alla rigenerazione del terreno con l'aggiunta di elementi fertilizzanti.
 
 
 

Una volta effettuata la pulizia occorre ripristinare la fertilità del terreno, con l’aggiunta di nuovo materiale ricco dei minerali graditi alle piante. Queste infatti si cibano di acqua e minerali, in particolare azoto, potassio e fosforo (macroelementi) e in minor misura di ferro, calcio, manganese, boro, ecc detti microelementi.  Tutto ciò, per dono della natura, è contenuto in quantità ottimali nel letame bovino stagionato, ed infatti fino a qualche decennio fa tutti gli ortolani se ne procuravano una certa quantità da spargere annualmente nell’orto. Oggi questo non è più possibile, quindi occorre trovare dei materiali che siano sostitutivi del letame bovino stagionato. Le aggiunte che possiamo fare alla terra esaurita per rigenerarne la fertilità sono molte: vediamole una per una.

Il letame pellettato viene venduto in sacchetti di diverse dimensioni. Presso i Consorzi agrari si possono trovare sacchetti da 25 kg a ottimo prezzo.
 
 
 

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Il letame pellettato

E’ possibile trovare qualcosa di assai simile al letame bovino, si tratta del letame animale pellettato, cioè di un miscuglio di letami animali di varia provenienza trattati industrialmente e ridotti a piccoli cilindri secchi come è possibile vedere nella foto. Il letame pellettato non rende come  il letame naturale, ma comunque fa la sua bella differenza ed è una differenza che si vede. Anche il compost migliore non dà risultati assolutamente paragonabili a quelli che si ottengono con il letame pellettato.

Come in ogni bella storia, c’è un inconveniente: il letame pellettato non puzza propriamente, tuttavia quando si apre il sacchetto l’odore che emana è acre e pungente, anche se svanisce in breve. Questo però  è sufficiente a renderlo poco gradito a molti, e avrete qualche difficoltà a trovare i sacchetti di letame pellettato nei garden center dove solitamente verrebbe venduto in sacchetti da 10 chili. Però potete trovarlo facilmente nei consorzi agrari, che vi forniranno senza indugio sacchetti da 25 kg allo stesso prezzo di quei sacchetti da 10 kg che trovereste con difficoltà altrove.

 
 
Il terriccio universale si trova un pò dappertutto in sacchetti da 10, 15 o 50 litri.
 
 

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Il compost

Un altro elemento di arricchimento del terreno è il compost, ossia quel mucchio di rifiuti organici e vegetali che, spazio permettendo, avete creato in un contenitore posto in un angolino del vostro orto: anche il compost maturo ha una funzione positiva nella rigenerazione del terreno, perché oltre a fertilizzarlo lo arieggia e lo rende più soffice. Sulla preparazione del compost ne abbiamo già parlato in altri post, ai quali vi rimando.

Suggerimenti per il compostaggio

 

Il terriccio da giardino

Una funzione arieggiante e migliorativa viene svolta anche dal cosiddetto terriccio da giardino, anche questo reperibile facilmente in sacchetti di ogni misura (generalmente da 50 litri o meno). E’ particolarmente utile per rendere più lavorabili i terreni argillosi, e migliora anche quelli sabbiosi. I cosiddetto terriccio da giardino che si trova oggi è in genere un prodotto finale della lavorazione dei rifiuti urbani umidi. 

 
 

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Svuotate il vaso mettendo la terra in una carriola: dopo averla arricchita con i nuovi apporti fertilizzanti, e ben miscelata, la rimettere nel vaso.
 

Altri elementi

Se ne disponete potete miscelare ad una carriolata di terra mezzo chilo circa di cenere asciutta di legna, e i fondi dei vostri ultimi caffè. Altro materiale organico scarto di cucina va aggiunto preferibilmente al compost dove potrà subire un processo di maturazione. 


Letame di pollo, di coniglio, o di altri animali da cortile
Questo letame, contrariamente a quello bovino, è eccessivamente ricco di azoto e non andrebbe mai usato direttamente sulle piante per evitare rischi di “bruciatura” delle stesse. In misure minime può essere mischiato al terreno, ma è preferibile farlo maturare almeno 18 mesi e poi usarlo per preparare dei “beveroni” molto diluiti da usare per concimare le piante in crescita.

Riempite il vaso fino all'orlo con la nuova terra, senza comprimere.
 
 

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Preparazione del terreno per  rinnovare i vasi.

Il mio consiglio è di procedere in questo modo: disporre una carriola o contenitore simile vicino ai vasi da rinnovare e svuotarli per la profondità di almeno  20-25 centimetri della loro terra. (Se i vasi sono piccoli, svuotateli completamente) Questa terra va messa nella carriola, fino a riempirne circa la metà. Ora aggiungere almeno due kg di letame pellettato, e un secchio colmo di compost o di terriccio da giardino, più, se ne avete,  della cenere di legna  come detto. Miscelate anche il primo strato che avevate sterilizzato al sole, oppure disponetelo nella parte più bassa del vaso svuotato.
Mescolate bene il tutto: le proporzioni dovrebbero essere 60-70% di terra tolta dai vasi e 30-40% di componenti aggiunti. Con questa miscela riempite di nuovo i vasi che avevate svuotato, senza pressare, fino all’orlo superiore: sarà l’innaffiatura successiva che farà assestare il terreno portandolo tre-quattro centimetri al di sotto del bordo.

Due o tre innaffiature abbondanti faranno assestare il terreno mantenendolo soffice.
 
 

Assestamento del terreno nei vasi

La terra dei vasi avrà bisogno di alcuni giorni di assestamento naturale prima di ospitare le piantine o i semi.

Innaffiate abbondantemente ogni giorno, finché la terra sarà calata dal limite superiore del bordo di almeno 3-4 cm che saranno indispensabili per accogliere l’acqua delle innaffiature successive, quando la pianta sarà cresciuta.
 

 
 
 

 

venerdì 6 marzo 2015

Come rinvasare le erbe aromatiche

Come fare per rinvasare le erbe aromatiche

Se la pianta è perenne, quindi deve rimanere alcuni anni nel vostro orto, allora è probabile che dopo un paio di anni dovrete eseguire un nuovo rinvaso. I rinvasi non danno assolutamente fastidio alle piante, anzi le rinvigoriscono

In genere le erbe aromatiche, specialmente le perenni come rosmarino, salvia ed altre, si acquistano già sviluppate in piccoli vasi preparati dai vivai. Il prezzo di una piantina proveniente da vivaio è inferiore a quello di una bustina di semi che, se pure acquistata, andrebbe per la maggior parte sprecata a meno che ci interessi produrre cinquecento piantine di rosmarino. Dunque l’acquisto di una piantina già formata è conveniente anche dal punto di vista economico.

 
 

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La natura che ci circonda è totalmente invasa da spore di funghi e piante nocive, da uova di insetti, da batteri e altri agenti di infezione. La conseguenza è che oggi non possiamo coltivare niente, senza che la nostra coltivazione subisca gli attacchi di quanto è presente nei campi vicini, nell’atmosfera, nelle piogge, nel vento. Il libro contiene ricette dettagliate per tutte le preparazioni
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Spesso però queste piantine sono già abbastanza cresciute rispetto al vaso ospitante, e comunque si tratta di vasi da vivaio, quindi piuttosto bruttini. Ciascuno di noi perciò, appena acquistata una piantina, si pone il problema di spostarla in un vaso più idoneo. In questo post fornisco alcune informazioni utili alla effettuazione di questa operazione.
Le aromatiche vengono fornite già abbastanza cresciute, in vasi da vivaio
 

QUANDO RINVASARE

Poiché la piantina verrà tolta dal vaso originale con tutto il suo pane di terra e spostata nel nuovo vaso senza danneggiare minimamente l’apparato radicale, il rinvaso o trapianto si può eseguire in qualsiasi momento, da gennaio a dicembre, senza nessun problema. Non abbiate assolutamente timore nello spostare la piantina da un vaso all’altro quando volete. Vale la pena ricordare che quando comprate la piantina, se è una perenne, questa potrebbe restare ancora qualche mese  nel suo vaso originale, senza problemi.  Se invece è una annuale (menta, origano, ecc.) allora vi conviene rinvasare entro un paio di settimane al massimo.  

 
 

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QUALE VASO USARE

Il vaso deve essere tale da lasciare due o tre centimetri tra la zolla di terra e le pareti del nuovo vaso, quindi deve avere un diametro cinque o sei centimetri più largo del precedente. Non usare vasi esageratamente più grandi.

 
 
 

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COME FARE

Preparate del terriccio da giardino oppure del compost, miscelato al 50% con terra normale. (fig. a sinistra) Preparate anche un vaso che, se è già stato usato, va lavato con candeggina per eliminare eventuali infezioni di parassiti o funghi presenti sulle incrostazioni delle pareti.

Disponete sul fondo del vaso un centimetro di ghiaietto o brecciolino o cocci piccoli di vasi rotti o altro materiale atto a lasciar filtrare l’acqua di irrigazione eventualmente in eccesso. (fig. a destra in alto).

 
 

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Sollevate il vaso con la piantina da rinvasare afferrando la base della piantina stessa con la mano sinistra: tenendolo alto 30 cm sul piano assestate con il taglio della mano destra o con un attrezzo qualsiasi un colpetto leggero ma deciso al bordo del vaso. Vaso e pianta si separeranno senza problemi e vi resterà in mano la piantina da rinvasare priva del vaso. (figure in basso)
Riempite di terriccio il fondo del vaso, fino ad una altezza utile ad appoggiare il pane di terra della piantina, facendo attenzione che la sommità del pane di terra non resti troppo profonda o troppo alta rispetto al bordo del vaso. Nella figura si vede come è possibile visualizzare chiaramente il piano di sommità del vaso. Basta disporre qualsiasi oggetto tra due punti della sommità del vaso per verificare che la sommità del pane di terra della piantina rimanga un paio di centimetri sotto. 
 
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Seminare con successo per raccogliere con abbondanza. Orto biologico e sinergico.
Calcolo dei giorni migliori per la semina di ogni ortaggio

Ediz. 2014. 110 pagine. Illustrato.

Un libro che fa finalmente chiarezza sull’uso delle fasi lunari nella coltivazione dell’orto. Dopo aver spiegato come, perché e quando la luna influisce, prende questo dato come riferimento per calcolare con estrema precisione i giorni più favorevoli alla semina di ogni ortaggio.
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Coltivare i pomodori nell’orto. Come avere raccolti strepitosi

Dalla semina alla raccolta. Varietà, cure colturali, malattie, parassiti, concimazione, potatura

270 pagine. Illustrato con 250 foto e disegni

Osiamo dire, senza tema di smentite, che al momento questo libro rappresenta il più completo manuale dedicato alla coltivazione del pomodoro nell’orto.
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Riempite di terriccio il vaso, rincalzando la terra tutto intorno e pressando bene, fino alla sommità del pane di terra. La piantina dovrà restare ben centrata, ed il livello di terra della piantina (cioè il colletto della piantina) dovrà rimanere un paio di centimetri sotto il bordo del vaso, per consentire le innaffiature.

Innaffiate subito abbondantemente, e aspettate cinque minuti. Se, come è probabile, la terra che avete aggiunto attorno alla piantina si abbassa, aggiungetene altra per ricreare il piano.

Il livello del piano di terra della piantina deve rimanere un paio di centimetri sotto il livello del bordo del vaso. Il vaso utilizzato nella figura è un poco troppo grande rispetto alla necessità, è stato usato per l’esigenza di mostrare chiaramente nella foto il metodo misurazione dei livelli.
 

Se la pianta è perenne, quindi deve rimanere alcuni anni nel vostro orto, allora è probabile che dopo un paio di anni dovrete eseguire un nuovo rinvaso. I rinvasi non danno assolutamente fastidio alle piante, anzi le rinvigoriscono.