martedì 21 gennaio 2014

Le aromatiche si coltivano assai bene sul balcone. Qualcuna sopporta l’ombra

Le aromatiche si coltivano assai bene sul balcone. Qualcuna sopporta l’ombra
 

Dicembre è un mese in cui gli ortaggi coltivabili sul balcone sono molto pochi, a meno che non si tratti di coltivazioni già avviate dall’autunno. Per chi vuole cominciare adesso, suggerisco di iniziare con un assortimento di aromatiche da collocare su un angolino del balcone. La maggior parte sono erbe perenni, quindi si possono trovare anche adesso sul mercato e si possono trapiantare in vasi più grandi

Uno splendido vaso di salvia
 

Possiamo distinguere le aromatiche, per comodità, in due gruppi, le annuali e le perenni. Le erbe annuali sono destinate a completare il loro ciclo produttivo nel giro di un anno, quindi si seminano o trapiantano solitamente in primavera per avere il prodotto fino all’inverno.

La menta piperita ha molteplici usi
 

Le erbe perenni, invece, sono destinate a durare anche molti anni: solitamente non si seminano, ma si acquistano già sviluppate in piccoli vasi da 10-15 cm di diametro. Queste varietà si trapiantano direttamente in vasi più grandi (si consiglia un diametro maggiore di 5 cm rispetto il vaso originale). Questa operazione può essere fatta in qualsiasi periodo dell’anno.

La borragine produce splendidi fiori. Si usa congelarli nei cubetti di ghiaccio
 

Dunque, potete iniziare il vostro orto sul balcone con alcuni vasi che conterranno rosmarino, salvia, menta e ogni altra varietà che troverete nei garden center.

In primavera queste piante vi assicureranno profumi deliziosi e terranno lontani i parassiti dagli altri ortaggi; i fiori del rosmarino attireranno insetti impollinatori per zucchine, pomodori e meloni.

Sarà un piacere aggirarsi tra i vasi sfiorando le piante ed essere avvolti dai loro effluvi forti ma gradevoli.

Pianta di santolina
 

Ecco uno specchietto con l’elenco delle piante più coltivate, distinte in perenni ed annuali.

Perenni

Annuali o biennali

Acetosa

Aneto

Dragoncello (estragone)

Anice

Erba cipollina

Basilico

Lavanda

Borragine

Maggiorana

Camomilla

Melissa

Cerfoglio

Menta e Mentuccia

Coriandolo

Origano

Prezzemolo

Rosmarino

Santolina

Ruta

Santoreggia

Salvia

 

Timo

 

 
L'acetosa si usa mista alle insalate per il suo caratteristico sapore gradevolmente acidulo
 
 


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UNA DISTINZIONE UTILE

Si possono coltivare queste piante per diversi usi, non solo come alimenti ma anche contro presidio contro i parassiti e come piante adatte alla confezione di preparati curativi. Queste ultime sono dette “officinali”.

Il basilico si può coltivare all'aperto solo nei mesi caldi
 

Con un’altra tabella possiamo distinguere le piante secondo queste categorie: piante a prevalente uso aromatico, a prevalente uso officinale e piante adatte ad entrambi gli usi

Piante a prevalente uso aromatico

Piante a prevalente uso officinale

Piante ad uso sia aromatiche che officinale

Salvia

Altea

Bardana

Rosmarino

Angelica

Liquirizia

Timo

Consolida maggiore

Malva

Finocchio

Enula campana

Ortica

Levistico

Valeriana

Tarassaco

 
Con la lavanda si confezionano cuscinetti profumati
 
 

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Preparazione dei vasi

Potete utilizzare dei vasi dismessi, compresa la terra in essi contenuta. Questa va versata in un grosso recipiente, aggiungendo un 50% di terriccio fresco. Se ne avete potete anche aggiungere un bicchier e di cenere di legna ogni secchio di terra, come pure gusci di uova sbriciolati e fondi di caffè.

Mentuccia romana, usata per aromatizzare i carciofi
 
Rabarbaro
 

Un miglioramento sensibile del terreno si può ottenere aggiungendo per ogni secchio un bicchiere di stallatico pellettato, reperibile nei garden center. Per la verità molti ve lo sconsiglieranno, ma sappiate che non lo tengono solo perché i sacchetti eventualmente bucati possono emettere un odore sottilmente sgradevole. Una volta interrato, o tenendolo ben chiuso nel suo sacchetto di plastica, lo stallatico pellettato non puzza. Comunque si può trovare senza difficoltà ed a costi notevolmente inferiori nei consorzi agrari.

Una splendida pianta di rafano, che produce radici piccanti usati per aromatizzare le carni bollite
 

Miscelate il tutto e riempite i vasi fino all’orlo, poi pressate con il fondo di un altro vaso in modo da ottenere uno spazio di 2 cm almeno dal bordo. Innaffiate e dopo un paio di giornio il vaso sarà pronto per semine o trapianti di ogni tipo.

Salvia e rosmarino pronti al trapianto. Al centro un peperoncino, non trapiantabile a dicembre
 

Come trapiantare una aromatica

Le aromatiche o officinali  acquistate in vasetti di plastica solitamente neri si trapiantano spostandole con tutto il loro pane di terra, integro, in un vaso più grande. Per estrarle dal vaso originale non è necessaria nessuna tecnica particolare: con la mano destra afferrare il colletto della pianta e con l’altra battete leggermente l’esterno del vaso, che dovrebbe cadere da solo. Eventualmente battete il bordo superiore del vaso e questo cadrà in basso.

Piantina di rosmarino pronta al trapianto
 

Disponete le aromatiche sul balcone in modo che le piantine più alte stiano dietro e quelle più basse davanti, rispetto alla direzione del sole. In questo modo assicurate a tutte una buona razione di luce.

Le aromatiche nei mesi d’inverno non si concimano e si innaffiano poco: solo nel caso che la terra del vaso sia molto secca (può accadere per le piante più esposte al sole) innaffiate moderatamente. In effetti, più le piante ricevono acqua e meno profumano. Alle prime avvisaglie della primavera potete fare una leggera concimazione con granulare comune da orto, o anche solo con concime azotato che favorirà l’emissione di molte foglie nuove.

Vedi anche:
Rinvasare le erbe aromatiche, come e quando

Lo stallatico pellettato può essere mischiato al terriccio dei vasi
 
Trapianto di una pianta di rosmarino
 
 
 

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Arriva l’inverno, coltiviamo le fave in vaso sul balcone

Arriva l’inverno, coltiviamo le fave in vaso sul balcone
Le fave resistono bene al freddo dell'inverno e ci danno verdura fresca all'inizio della primavera. Possono essere coltivare anche sul balcone, disponndo una diecina di semi in un vasodi 30 cm di diametro.
In tutte le zone d'Italia si possono piantare le fave nei mesi da gennaio a marzo. Al centro sud si piantano già da ottobre o novembre, come ho fatto io. Nel mese di marzo le fave cominceranno a fiorire
Le fave sono pronte al consumo già dall'inizio della primavera
 

Per chi vuole cimentarsi nella coltivazione di questo ortaggio, ecco una piccola raccolta di informazioni.

Specie botanica.
Vicia faba var. major. Famiglia: Papilionacee.
 

Caratteristiche vegetative.
Questo legume è conosciuto dalla preistoria, si sa che veniva coltivato già nell'età del bronzo. E' originaria, pare, dell'Asia. Gli antichi romani ne facevano largo uso, infatti Plinio il Vecchio già la descrive. Dalla Vicia faba sono derivate le sottospecie major e minor: la prima è la fava da orto che conosciamo, la seconda è la favetta da foraggio.
La fava è una pianta annuale di crescita rapida, molto vigorosa (ma soffre l'azione del vento). E' alta fino a 1 metro. Il frutto è un baccello carnoso lungo 25 cm o più, che contiene da 3 a 10 semi appiattiti di colore verde o bruno. 

I semi delle fave
 
 

Semina.

E' la prima leguminosa da seminare. Teme le temperature alte, ma riesce a resistere fino a 3-5 gradi sottozero. Emerge dal terreno in una-due settimane: per favorire la nascita, mettere a bagno in acquan tiepida i semi per 24-48 ore prima di interrarli. La durata del ciclo vegetativo è di 26 settimane, in  caso si semina autunnale, e di 11 settimane in  caso di semina primaverile.

Si semina in autunno nelle regioni calde, per la produzione come primizia già in marzo-aprile. Inoltre in questo modo si evitano i danni di parassiti come l'afide nero, che in quel periodo ancora non è diffuso.

Preferisce i terreni leggermente argillosi ma prospera praticamente ovunque. Il ph è preferibilmente alcalino.

Nei piccoli orti la semina più diffusa è quella a postarelle di 3/4 semi, a distanza: 40x30, oppure 50x20 o 70x15 centimetri.  La profondità di semina varia con le dimensioni dei semi. In genere ogni seme va interrato ad una profondità pario al doppio della sua altezza.

Seme occorrente: 200  grammi per 10 metri quadrati di terreno.

Non si usa seminare in vasetti da trapiantare, in quanto il vantaggio sarebbe inesistente: infatti la fava resiste benissimo al freddo e può essere seminata direttamente in campo.

Piantine di fave spuntate da qualche giorno
 
 

Concimazione.

La fava, come anche i fagioli e le altre leguminose, si avvantaggia dell'attività dei batteri azoto-fissatori dei suoi tubercoli radicali, quindi non ha bisogno di azoto ed in genere sfrutta la concimazione residua delle colture precedenti. E' utile arricchire il terreno con il compost, per l'azione arieggiante che questo esercita.
 

Cure colturali.

Irrigazione, ed estirpazione delle erbacce. Quando spunta la quarta foglia di può eseguire la prima sarchiatura per ridurre le infestanti ed arieggiare il terreno. In concomitanza delle sarchiature si può eseguire anche una rincalzatura delle piante. (addossare allo stelo qualche centimetro di terra). Irrigare preferibilmente a scorrimento, evitare le irrigazioni a pioggia.

Cimatura. Alcuni consigliano la cimatura: al momento della fioritura si toglie la punta della pianta (l'apice vegetativo), in questo modo si evitano le infestazioni degli afidi che si concentrano generalmente sulla punta, e si favorisce la fruttificazione.

Cimare i getti al di sopra del quarto mazzetto di fiori. In questo modo i baccelli avranno a disposizione una quantità maggiore di linfa e cresceranno più vigorosi e saporiti.

Tutori. Generalmente la fava non avrebbe bisogno di sostegni,  ma se la zona è ventosa è indispensabile circondare la coltura con delle canne piantate a intervalli regolari e collegate da spaghi o fil di ferro, creando così un recinto di sostegno.

 

 Avvicendamento e consociazione.

La fava è una coltura da rinnovo, che può precedere colture più impegnative anche grazie alla sua capacità di arricchire il terreno di azoto. Riesce meglio se coltivata vicina o insieme a lattuga e patata.

Una pianta di fava cimata sopra il quinto-sesto getto fiorale per evitarev l'invasione di afidi
 
 
 


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Raccolta.

Quando i baccelli misurano 6-8 centimetri si possono consumare cotti interi così some sono, come i fagiolini. Altrimenti attendere la maturazione, non oltre al momento in cui la piccola cicatrice di unione interna del singolo seme sta diventando bruna (aprire un baccello per verificare). Raccogliere con una leggera torsione verso il basso.

La raccolta avviene solitamente, per il consumo fresco,  quando i baccelli sono ancora teneri. La raccolta per la granella secca si effettua in giugno o luglio, quando i baccelli diventano scuri, senza aspettare che siano completamente secchi: in questo modo si attenua l'attacco del tonchio. 

La resa varia da 15 a 30 kg di seme  secco per ogni 100 mq, e 50-60 kg di seme fresco sempre per 100 mq.

Nella foto: 3 tipi di fave, dal catalogo Ingegnoli. 182: "Aguadulce Supersimonia a lunghissimo baccello". 185: "Olter Sciabola verde". 189: "Superaguadulce selezione gigante Ingegnoli"
 

Conservazione.

Lasciare maturare il baccello sulla pianta, poi estirpare la pianta ed appenderla a testa in giù. Oppure, conservare i baccelli secchi in una rete a maglie o nella carta per proteggerli dalla polvere e dai parassiti.

Congelare le fave fresche dopo averle sgusciate e immerse per un paio di minuti in acqua bollente.
 

Varietà.

Le più diffuse sono: Di Siviglia, D'Aguadulce e SuperAguadulce, Supersimonia, Sciabola Verde, Precoce d'Aquitania, Quarantina a grano violetto oppure a grano bianco.


Curiosità
.

In Grecia questa pianta ebbe connessioni misteriose con l'aldilà. Pitagora ordinava ai suoi discepoli di non mangiare fave, poiché (sosteneva) all'inizio del mondo, uomini e fave erano nati dallo stesso seme. Inoltre Pitagora credeva nella trasmigrazione delle anime, e alcune scuole ispirate a lui insegnavano che le anime degli uomini trasmigravano proprio nelle fave.

In alcuni paesi sopravvive l'uso, il giorno dell'Epifania, di servire un dolce nel quale è stata nascosta una fava: chi la trova diventa il Re della fava, comanda e dirige la festa. Questa usanza si ispira ai Saturnali, celebrazioni romane nelle quali il Re della fava era uno schiavo ma per la durata del banchetto comandava lui.

I romani avevano in detto abstineto a fabis (astieniti dalle fave) che però ha un senso diverso dall'apparenza: il detto deriva dall'usanza di votare gettando un seme di fava nel contenitore preferito. Quindi il significato reale era: Stai lontano dalla politica.

Il fiore della fava è profumatissimo, da qui la credenza che dormire in un campo di fave faccia impazzire le persone.

Filari di fave
 
 
 
 
 
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Coltivare la rucola, amabile compagna di pizze e insalate miste

Coltivare la rucola, amabile compagna di pizze e insalate miste
La rucola può essere seminata nella gran parte dell’anno, anche se il raccolto migliore è quello che si ricava in primavera-estate. Il sapore particolare la rende gradita a una larga parte di consumatori, ma non agli altri. Per chi la ama, però, rappresenta una vera prelibatezza
 

Esistono molte specie di rucola, genericamente distinte in due grandi ripartizioni, rucola coltivata e rucola selvatica.  In effetti, ormai tutte le rucole sono coltivate, in quanto le esigenze commerciali rendono impraticabile la raccolta nei prati. Da un punto di vista più scientifico ci sono più di 20 varietà di rucola, ma le più comuni sono quattro:
- Eruca sativa  (comunemente detta “coltivata”)

- Diplotaxis tenuifolia  (comunemente detta “selvatica”

- Diplotaxis erucoides e Diplotaxis muralis.

La varietà sativa, che un tempo andava per la maggiore, sta venendo ampiamente rimpiazzata dalla varietà tenuifolia, che ha foglioline più piccole ed è quella comunemente presente sulle pizze o nelle buste del supermercato.

RUCOLA COLTIVATA. Si semina in ragione di gr. 50 per 100 mq. di terreno, scalarmente, da febbraio ad ottobre per avere il prodotto fresco tutto l'anno. Si recidono le foglie sopra il colletto e l'attitudine al ricaccio della pianta le permette di rivegetare rapidamente, consentendo 4/6 tagli. Si coltiva in piena aria al Sud, mentre al Nord necessita di protezioni durante l'inverno; si semina a spaglio o a file distanti cm. 20/30, diradando in seguito le piantine. Cresce rigogliosa in tutti i terreni, purché fertili e senza ristagni d'acqua. Le foglie aromatiche e gustose si mescolano alle altre insalate e si impiegano quali ingredienti di numerosi piatti prelibati. Dal Catalogo Ingegnoli


Rucola coltivata
 

La parte che si consuma della rucola sono le foglie più tenere, raccolte prima della fioritura della pianta, che avviene dalla primavera alla fine dell’estate, secondo il periodo di semina.. Il caldo rende le foglie più amare. La fioritura le rende ancora più pungenti ed amare, forse troppo, per cui vanno raccolte prima.

Raccogliendo le foglie singolarmente, senza tagliare tutta la pianta, questa ricaccia fornendo nuovo raccolto con continuità.

RUCOLA SELVATICADifferisce dalla rucola coltivataper Le foglie più strette e frastagliate e per il sapore decisamente più forte e piccante. E' perenne anche al Nord e dopo ogni taglio da effettuare recidendo le foglie al colletto, rivegeta prontamente emettendo sempre nuove foglie tenere e sapotite.Si semina in primavera o all' inizio dell'autunno a file distanti 25-30cm.  Dal Catalogo Ingegnoli

 

La rucola può essere seminata in diversi periodi dell’anno, come indicato qui sotto

 

Semina e raccolta della rucola

Periodo di semina

Primo raccolto

Febbraio (ambiente protetto)

Marzo-aprile

Marzo (ambiante protetto)

Aprile-maggio

Aprile

Giugno

Maggio

Luglio

Giugno

Agosto

Luglio

Settembre

Agosto

Ottobre

Settembre

Novembre

Ottobre

Dicembre

Novembre (ambiente protetto)

Gennaio

 

 


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L’antica abitudine di coltivare un orto sta tornando di grande attualità. Dopo qualche decennio trascorso nella illusione di un consumismo facile senza prezzi da pagare, ci stiamo accorgendo che alcuni prezzi ci sono: la rinuncia alla genuinità dei cibi e una totale subordinazione a un sistema produttivo di cui non si conoscono i meccanismi. L’orto come lo si intende oggi non è solo una piccola fonte di reddito, ma soprattutto una nuova filosofia di vita, un metodo sano per recuperare il giusto rapporto con la natura, con la terra e con il cielo. Purtroppo, molte conoscenze sono andate perse, e oggi non esistono scuole né insegnanti in grado di trasferire cognizioni non accademiche, ma pratiche, a chi vuole incominciare.
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Rucola selvatica a foglia di ulivo coltivata in vaso
 
 

Ecco alcune altre caratteristiche della rucola:

 

Alcune caratteristiche della rucola

Semi per grammo

500

Durata germinativa dei semi

4 anni

Terreno preferito

Leggero, medio impasto

pH preferito

Neutro, 6-7

Profondità di semina

2-3 mm

Tempo medi di emergenza

6-8 giorni

Tempo medio per ottenere il prodotto

30-40 giorni

Produzione media

1,2 kg di foglie fresche per mq

 

 

La rucola si presta anche ad essere coltivata in vaso, seminando più piantine in vasi grandi o una piantina per ogni piccolo vaso; la distanza da tenere tra pianta e pianta è di 10 cm circa tra le piante sulla fila, e 30-40 cm tra le file. In vaso bastano vasi molto piccoli, diametro 10 cm circa.

Per saperne di più sulla coltivazione in vaso, anche sul balcone, vedi questo post:

Coltivare la rucola in vaso

 

RUCOLA SELVATICA A FOGLIA D'ULIVO - (Diplotaxis integrifolia)

Differenzia dalla precedente esclusivamente per le foglie che si presentano intere, conservando inalterate le caratteristiche organolettiche della rucola selvatica. Dal Catalogo Ingegnoli

 

 


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Cure colturali

La rucola non è molto impegnativa dal punto di vista delle cure colturali, se non per una accurata scerbatura  o eliminazione delle erbe spontanee infestanti. Essendo una pianta a ciclo breve dovrebbe essere seminata in un terreno concimato l’anno precedente, in modo da trovare subito disponibili gli elementi nutritivi. Per evitare cattivi odori  sapori si sconsiglia la concimazione con letame. Si avvantaggia della distribuzione in copertura di poco concime azotato, specialmente subito dopo ogni raccolta. Per facilitare  l’assorbimento del concime è utile far seguire una bagnatura del terreno.

L’irrigazione, comunque, è sempre utile perché la pianta richiede una discreta quantità di acqua.

 
Rucola selvatica Selezione liscia (Catalogo Baumaux)
 
Rucola selvatica Verdiana (Catalogo Baumaux)
 

Raccogliere i semi

Lasciate crescere una pianta finché arriva a produrre, alla cime del fusto, lo scapo fiorale. Quando i primi frutti alla base, detti silique, cominciano a seccarsi e aprirsi, raccogliete tutto lo scapo e tenetelo per qualche giorno in un luogo asciutto: a quel punto, scuotendo gli scapi o stropicciandoli tra le mani dovreste ottenere la separazione dei semi. Questi possono essere usati in cucina per insaporire diverse pietanze, oppure possono essere lasciati seccare  ulteriormente per essere destinati alle semine dell’anno successivo.

Rucola selvatica Voyager (Catalogo Baumaux)
 
 
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